Set 29, 2008
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Fiorello chiude il festival di O’Scià

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Tra un bicchiere di limoncello e la diretta di Inter-Milan, ieri sera Claudio Baglioni e Fiorello hanno trovato modo di definire nel buen retiro lampedusano del cantore della maglietta fina il cameo con cui l’entertainer siciliano metterà la sua firma su Porta Portese, uno dei quaranta frammenti di Qpga, monumentale rifacimento del sempiterno Questo piccolo grande amore nei negozi a gennaio-febbraio.

L’ultimo atto di un weekend rovinato dal maltempo che ha riunito la strana coppia sulla spiaggia della Guitgia per la sesta edizione di 'O’ scià', la rassegna voluta da Baglioni in questo crocevia del Mediterraneo per sensibilizzare l’opinione pubblica alle tematiche dell’immigrazione. Un’edizione nata sotto la cattiva stella, ma forse proprio per questo più stimolante e grintosa delle altre messe in cantiere finora. Quest’anno le notti di note baglionesche avrebbero dovuto infatti richiamare nel cuore azzurro delle Pelagie “friends” come Fiorella Mannoia, Miguel Bosé, Daniele Silvestri, i Nomadi, Pino Daniele, Andrea Bocelli, Zucchero, ma la crisi alla Regione Sicilia, le elezioni politiche e quelle amministrative, hanno dilatato i tempi decisionali al punto da paventare prima una cancellazione dell’evento e poi la sua riduzione a soli due ospiti: Paolo Belli e, appunto, Fiorello.

Scelta autarchica, ma efficace. Le migliaia di intrepidi rimasti sabato sera sotto la pioggia si sono ritrovati infatti dentro uno show ideato solo per loro; Fiorello ha fatto cantare a un Baglioni coi baffetti e la coppola Quant’è laria la mi zita e Vu durmiti ancora, mentre quest’ultimo ha coinvolto l’ospite avvolto nei panni dello svaporato trombettista Paolo Fava in una Poster simil-jazz. "Dice Baglioni che ogni isola è un uomo; un mesaggio forte, che abbiamo capito tutti tranne il vicesindaco di Lampedusa" ha buttato là Fiorello già in apertura puntando il dito sulla senatrice leghista Angela Maraventano e sulla sua scelta di mettere in discussione i costi, i guadagni e l’esistenza di O’ scià alimentando un tourbillon seguito a Roma da dure reazioni istituzionali (coi ministri Prestigiacomo e La Russa in prima fila) e a Lampedusa dalla comparsa di striscioni tipo "Senatrice… vergognati. Il popolo". Assediata come il mullah Omar tra le montagne di Tora Bora, l’esponente leghista farà rientro in Senato questa mattina proprio mentre il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, d’intesa con maggioranza e opposizione, le revocherà tutte le cariche ricoperte sull’isola. Anche perché O’ scià è finanziata da una fondazione e in quanto tale monitorata fino all’ultimo centesimo.

Ma a Lampedusa giù dal palco Fiorello ha parlato anche del suo futuro. "Con Baldini ci siamo detti che per il momento è meglio sospendere l’esperienza radiofonica di Viva Radio2. In questi anni ho dato vita davanti ai microfoni a 85 personaggi diversi e c’è gente che con 85 personaggi ci farebbe dieci carriere. Non escludo di fare un 'one shot', una trasmissione sola in tutta la stagione nell’attesa di riprenderla magari fra un anno. Staremo a vedere perché c’è anche la tv, pure se il piccolo schermo è inflazionato di vecchi programmi. I “pacchi” sono arrivati alla nona edizione e ormai nemmeno mia madre li guarda più. Ci vorrebbe una legge che proibisse la ripresa dello stesso programma per più di tre stagioni".

Tra un blitz a Lampedusa e una serie di nuovi spot per la Fiat assieme a Baldini 'girati col telefonino', Fiorello torna a pensare al cinema. "Il produttore americano Harvey Weinstein mi ha contattato per cantare un paio di canzoni in Nine, trasposizione cinematografica del musical omonimo, ispirato a Otto e mezzo di Fellini e portato al successo in teatro da Antonio Banderas. Si tratta di una mega produzione Miramax diretta da Rob Marshall, il regista di Chicago, con protagonisti del calibro di Nicole Kidman e Sofia Loren. Ora aspetto di essere richiamato".

Fonte: Andrea Spinelli – http://quotidianonet.ilsole24ore.com

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