Per un piatto di allegria per una nuova compagnia per te buona fortuna per un anno in più per quello ..
I peli sopra il labbro e bolle sulla pelle un concorso di canzoni a Centocelle feste in casa e il tavolo ..
Giorni di un tenero grido di sole rauchi di mille parole ora che ho te che mi sei piaciuta senza fare ..
Un azzurro scalzo in cielo il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro al centro tu poggiata sui ginocchi ..
Primi pantaloni lunghi e una camicia sportiva ed il pullman per il mare e il bagno a riva pomeriggio ..
Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme con l’anima smaniosa a chiedere di un posto ..
Nei mattini pallidi ancora imburrati di foschia risatine come monete soffiate nei caffè faccie ingenue ..
Notti di nessuno notti sfrigolanti di lampioni notti raggomitolate sui termosifoni notti di telefonate ..
Biglie colorate e sempre solo a fare un gioco l’Umbria la campagna le veglie intorno al fuoco le galline ..
I vecchi sulle panchine dei giardini succhiano fili d’aria a un vento di ricordi il segno del cappello ..